domenica 4 settembre 2016

-->
Quello che oggi sta accadendo nella mia Pescara mi ricorda con tristezza quanto avvenne negli anni ’60. Tornai da Bologna, dove frequentavo l’università, e il giorno successivo andando al mare, allo stabilimento Venere a mangiare la pizzetta della Signora Carolina, mi accorsi che il cinema-teatro Pomponi era sparito. Andavo spesso a mangiare la pizza nel locale a sinistra dell’ingresso o il gelato nella vicina gelateria Glacia. Ricordo anche alcune feste che si tenevano nel salone al primo piano e i palchetti pieni di giovani coppie.
Ma il Pomponi era pericolante, talmente “pericolante” che per abbatterlo hanno dovuto usare delle cariche esplosive. Mi consolai pensando che molto probabilmente avrebbero ricostruito nella stessa area un altro teatro.
E’ passato più di mezzo secolo e sappiamo tutti cosa c’è nell’area del Pomponi.
L’amministrazione comunale non avendo un altro Pomponi da abbattere ha ritenuto che a Pescara c’erano troppi pini e per dimostrare una certa efficienza ha iniziato immediatamente l’opera.  Ma si tratta di un vizio antico perché quando venni ad abitare nel 1991 in fondo a Via Vespucci, ex Viale Ronchi, abbatterono diversi pini di fronte a casa e gli operai dissero che sarebbero stati presto ripiantati. Dov’erano quei pini, oggi c’è solo un deposito di immondizie.
 Alcuni dei pini abbattuti hanno circa l’età del vecchio Pomponi. Li accomuna l’età e delle amministrazioni che poco hanno a che fare con la cultura.



Nessun commento: